Pensi che l’illuminazione sia qualcosa riservata solo a pochissimi eletti?
Ho visto persone che quando sentono parlare della possibilità di sperimentare l’illuminazione sorridono di scherno. Ma quel sorriso è lo stesso sorriso che avevano i pensatori di allora quando Galileo sosteneva che era la Terra a girare intorno al Sole, o lo stesso sorriso che avranno avuto in molti quando Meucci sosteneva che era possibile far parlare tra loro due persone che stavano in due continenti diversi.
Quando si hanno delle barriere culturali di qualsiasi tipo, soprattutto convinzioni che provengono da scritti o affermazioni attribuite a una grande autorità, il Sè mentale schernisce qualsiasi teoria che le possa mettere in dubbio. Eppure basterebbe poco per cambiare. Basterebbe avere il coraggio di affrontare le nostre credenze più profonde.
L’altro errore di chi sorride di fronte a ciò che ritiene impossibile è quello che in psicologia viene chiamato “generalizzazione”. Per illuminazione siamo abituati a considerare solo quella “definitiva”, attribuita a un Cristo o a un Buddha. La generalizzazione è una modalità di giudicare le esperienze, tipica del Sè istintivo. Il Sé istintivo non ha una grande capacità cognitiva, vive un’esperienza ed estende ciò che ne deduce a tutte le casistiche simili. “Illuminazione? È qualcosa possibile solo a esseri speciali, non certo a noi, persone normali. Noi non ce la possiamo fare, quindi se mi racconti il contrario stai dicendo una castroneria ” Questo, in soldoni, è il ragionamento inconscio che fanno tante persone.
In realtà chi l’ha sperimentata sa che si possono avere illuminazioni temporanee della durata variabile da pochi minuti fino a qualche giorno. Lo sa bene chi conosce quelle meditazioni molto profonde come il satori. Quando si sperimenta l’illuminazione, la Supercoscienza pervade tutte le coscienze inferiori che in un attimo cessano di esistere come entità separate e tutto l’essere è pervaso dall’esperienza di totalità. È facile scoppiare in una grande risata perché si è Uno col Tutto e tutto appare come un grande gioco della Vita, oppure si è pervasi da un pianto irrefrenabile di commozione, o ancora con altre modalità estremamente intense che toccano tutte le cellule del corpo.
È un’esperienza che cambia la vita e difficilmente chi l’ha sperimentata torna alle vecchie abitudini dell’incoscienza, perché l’Io ora sa, e sa che quell’esperienza è la casa a cui vuole tornare.
Ecco alcuni estratti dalle primissime testimonianze che sono riuscito a trascrivere dell’ultimo intensivo di Vetan, dell’agosto scorso. Sono solo poche frasi, ma possono essere utili a comprendere di cosa stiamo parlando.
“……. Antonio, ti sarò sempre grato per un’esperienza vissuta in una diade. Ho percepito l’entità di mio papà, dietro, sulla destra, che mi ha toccato e mi ha sconvolto. Era una cosa che volevo da tempo e ho pianto dalla commozione.”
“…… Un’esperienza piena. Ho visto quali sono le dipendenze forti che non credevo di avere…. È stato un viaggio all’indietro, nel passato inizialmente, ma poi ho capito essere un viaggio alla scoperta di me stessa. Mi ha colpito il fatto che a seconda della persona che avevo davanti, toccavo punti diversi di esplorazione…. ……..Ricordo di avere portato fuori dalla gola emozioni così forti che risiedevano anche nel ventre e mi procuravano dolore nel cuore. Subito dopo ho sentito come un’esplosione cellulare. Ogni cellula vibrava e ho provato i sentimenti più forti e belli che si possa immaginare, come gratitudine e pace di un’intensità non spiegabile. ….Non so se si tratta di illuminazione o no, non importa, sono la VITA, ne sono certa. Adesso so cosa si prova ad essere in pace con il tutto.”
“All’inizio l’esperienza della diade è stata davvero faticosissima….. ….la mente si è acquietata ed è arrivata la prima esperienza: il cuore si è acceso e l’energia è esplosa facendo vibrare di gioia infinita ogni cellula del corpo. Il calore si è espanso come un fuoco nelle vene e le lacrime di gioia hanno solcato il viso per alcuni minuti.”
“….si forma un punto di luce che prende forma di un drago con due teste: una bianca e una nera. Si uniscono e formano il simbolo del Tao che scende nel cuore e tutto esplode in una fusione di amore e gioia infinita. Io sono TUTTO. La gioia è indescrivibile e il pianto emerge come una cascata di luce.”