Cerchio sdraiatiEducazione è una parola a cui non diamo il giusto valore. Se ci viene in mente, al più pensiamo alla buona educazione. Ma chi dovrebbe educare? Chi dovrebbe essere educato? E su cosa?
L’educazione ha a che fare con i comportamenti, con le parole e con i pensieri che abbiamo in ogni istante della nostra vita. Da quando ci alziamo la mattina, fino a quando andiamo a letto la sera, la gran parte dei gesti che compiamo, ma anche la gran parte dei pensieri e delle parole sono frutto di abitudini, automatismi, emozioni, re-azioni, modi di dire, bisogni e desideri inconsci o preconsci, preconcetti, credenze, e così via. In ultima istanza sono frutto dell’educazione che ci hanno impartito e che alimentiamo noi stessi, spesso inconsciamente, giorno dopo giorno.
Tutti questi comportamenti, parole e pensieri non sono generati dalla nostra coscienza, ma da due delle tre menti del mammifero umano che l’anima, incarnandosi,  ha scelto di abitare. Sono loro ad avere le abitudini, i preconcetti e così via, quindi chi dovrebbero essere educate sono le nostre coscienze “inferiori”: il Sè istintivo e il Sè mentale. Loro vivono di abitudini e sono loro che agiscono, parlano e pensano per il 95% (qualcuno addirittura dice il 99%) del tempo, mentre chi dovrebbe educare dorme.

Chi allora dovrebbe educare? Colui che dovrebbe educare è la coscienza dell’Io osservatore, l’anima incarnata, quella coscienza che non hanno gli altri mammiferi, quella parte di noi che ogni tanto si sveglia e si chiede: ma chi sono io? Cosa ci faccio qui? Perché non sono felice? Perché ho questi pensieri ricorrenti? Perché mi arrabbio e non vorrei arrabbiarmi?

Purtroppo, molto spesso e per i motivi più volte espressi nei miei scritti e soprattutto nel libro Le 3 Menti Inconsce, la coscienza dell’Io non ha l’energia per rimanere sveglia e si addormenta, come diceva Proust, sui guanciali dell’abitudine.

Stante così le cose il problema più grande che abbiamo da risolvere è che l’Io si desti dal suo torpore e si assuma la responsabilità di diventare maestro di noi stessi. Il processo di risveglio è qualcosa di molto importante e ne parlerò in un prossimo articolo, in questo scritto mi preme evidenziare invece il concetto di educazione.

Tutta la nostra vita, tutta la realtà che viviamo è determinata dalle emozioni del Sé istintivo e dai conseguenti pensieri del Sé mentale (legge dell’attrazione). Il modo di comportarsi dei nostri genitori e le frasi che ripetevano continuamente, i loro insegnamenti più o meno consapevoli, le loro abitudini, le esperienze specifiche o ricorrenti che ci hanno fatto vivere, hanno creato delle credenze dentro di noi e rappresentano l’insieme dell’educazione che il nostro Sé istintivo e Sé mentale hanno acquisito. Le emozioni conseguenti a esperienze dolorose o felici si sono radicate nel Sé istintivo e lo hanno indotto ad adottare modelli reattivi di comportamento che tendono a ripetersi, siano essi positivi o negativi.

Se vogliamo vedere poi questo processo da un punto di vista spirituale, l’educazione ricevuta (e quando uso il termine educazione ora mi riferisco all’insieme delle esperienze vissute che hanno generato i contenuti mentali ed emozionali che creano i nostri pensieri, le azioni e i comportamenti, che a loro volta attirano la realtà che viviamo)  rappresenta l’insieme delle lezioni di vita che l’anima ha scelto di apprendere in questa incarnazione.

Che lo facciamo per una questione puramente opportunistica, o spirituale, se vogliamo cambiare emozioni e pensieri, e quindi la realtà che viviamo, l’unica possibilità che ci è data è quella di rieducare i nostri due allievi: il Sé istintivo e il Sé mentale. Tutto ciò che ho scritto in questo articolo è stato appreso esperienzialmente su di me. La mia vita è cambiata in modo radicale quando ho conosciuto il Sé istintivo e quando ho imparato a farmelo amico e a comunicare con lui per rieducarlo.

Gli strumenti che ho utilizzato e che mi sono costati anni di lavoro, ora sono diventati il metodo IWAY, la via di integrazione personale. Cosa si impara durante i corsi? Innanzitutto a conoscere e farsi amico il Sé istintivo, poi a comunicare correttamente con lui, infine le tecniche più potenti per diventare sui maestri e fornirgli l’educazione necessaria perché cambi le sue credenze e cominci ad attirare la realtà che desideriamo. Per fare questo non è sufficiente apprendere le regole basilari del vivere civile, il rispetto del bene pubblico, l’essere buoni cittadini. L’Io dovrebbe educare i suoi allievi anche ad altri valori, come il meravigliarsi ogni giorno della Vita che si dispiega davanti ai nostri occhi e a sentire come possiamo contattarla, aprendo il nostro cuore.
Soprattutto questi sono i veri valori della parola educazione. E questo è ciò che insegno nei miei corsi perché il nostro benessere è direttamente proporzionale alla nostra educazione.

Condividi su Facebook

Altri articoli che potrebbero interessarti