Ho notato negli anni che molte persone pubblicano regolarmente sul più conosciuto dei social media frasi molto belle e spesso citazioni di vari guru o maestri a sfondo sociale e spirituale. Mi è capitato poi di leggere da alcune di queste persone delle critiche, a volte feroci, contro alcuni di questi maestri o guru che si sono comportati in un modo in qualche modo scorretto, magari nei loro confronti.
Se da una parte è molto bello che così tante persone oggi abbiano intrapreso il lavoro di insegnante di teorie e metodi di crescita personale e spirituale, d’altra parte dobbiamo renderci conto che ogni essere umano incarnato ha ancora un cammino da seguire e delle lezioni da apprendere.
Viviamo, a mio parere, in un periodo meraviglioso. Certo, non è tutto rose e fiori, certo c’è la crisi, ci sono cose che non funzionano, ci sono ancora guerre, c’è corruzione e così via. Ci sono persone poi che sembra vedano solo il male, sembrano focalizzate solo su tutto ciò che è negativo, ma per chi sa vedere ci sono tantissimi elementi che dimostrano un grandissimo risveglio delle coscienze. Ricordo qualche decennio fa, era difficile trovare corsi di crescita personale. Li trovavi solo nelle gradi città, c’erano pochissimi insegnanti e quei pochi corsi erano frequentati quasi esclusivamente da donne.
Oggi se guardate su Facebook potete trovarne a decine e in ogni città e paese. Ci sono centinaia di insegnanti più o meno preparati, molti addirittura improvvisati, ma comunque portano il loro contributo e per alcune persone anche il loro insegnamento è utile. Le tante belle frasi che si leggono, i tantissimi libri che si pubblicano sulla crescita personale e spirituale ne sono un’altra, seppur piccola, evidenza.
Un elemento che è fondamentale considerare è che qualsiasi anima incarnata è soggetta ai limiti della materia. Non tutti ne sono consapevoli. Nel momento in cui un’anima sceglie di incarnarsi in un corpo fisico, seppure la più grande delle anime, sceglie il corpo di un mammifero umano e, per quanto possa vivere un’infanzia felice e senza traumi di abbandono e critiche e giudizi da parte dei genitori, il Sé istintivo e il Sé mentale di quel mammifero saranno soggetti comunque ai loro limiti e bisogni dettati dalla natura di tutti i mammiferi. Questa legge vale per tutti. Così e stato per Gesù, per il Buddha e per tanti maestri, figuriamoci per persone (anime) che magari sono agli inizi del risveglio, come molti di noi, che hanno vissuto infanzie meno idilliache.
Tutti coloro che stanno percorrendo un via spirituale, tutti coloro che magari oggi insegnano qualche meraviglioso metodo di crescita, hanno momenti di apertura della coscienza e in quei momenti possono scrivere e dire cose bellissime. Ciononostante, costoro sono ancora soggetti ai limiti della materia, sono soggetti ai traumi e ai condizionamenti vissuti dai loro Sé istintivi e mentali e alle conseguenti reazioni emotive. Tutti costoro possono quindi commettere errori che per alcuni possono risultare anche gravi. Questa è la Vita. È importante comprenderlo. Sono leggi naturali.
Veniamo ora al punto più importante. Quando ci sentiamo feriti da qualcosa o da qualcuno, la causa della sofferenza sta nelle aspettative. Ci aspettiamo di ricevere attenzioni da quel maestro, ci aspettiamo che ci veda solo come un’anima e ci rispetti come tale, ci aspettiamo che non ci tradisca mai, ci aspettiamo che ci ami come noi desideriamo essere amati. E poi ci aspettiamo che sia un asceta, che non abbia vizi, che tutto nella sua vita fili liscio come l’olio e così via. Perché dovrebbe essere così? Perché dovrebbe essere perfetto? Se ha detto o scritto qualcosa di bello, perché non accogliere quel dono senza aspettarsi altro? Tendiamo ad idealizzare il maestro e a identificarci con lui perché ci sentiamo incompleti e quando l’immagine che ci siamo fatti di lui si sgretola ecco che soffriamo e possiamo arrivare ad odiarlo.
Le aspettative nascono dal bisogno ed il bisogno nasce da un vuoto interiore. Tutti noi abbiamo vuoti interiori. Nel libro Le 3 Menti Inconsce descrivo come, quando e perché si creano, e questi vuoti generano insicurezze e bisogni. A loro volta i bisogni generano attaccamento e aspettative. Ci aspettiamo di ricevere amore, sicurezza, conforto da chi amiamo, o stimiamo, o consideriamo un maestro perché ha scritto o detto o insegnato qualcosa di bello. Più crediamo in quella persona, più ci affidiamo ad essa e più grande sarà il dolore e il senso di tradimento se quella persona commette un errore che ci ferisce.
Ma il problema è sempre e solo in noi. Perché, secondo la legge di attrazione, solo noi l’abbiamo attirata nella nostra vita e solo noi (inconsciamente) le abbiamo chiesto di ferirci.
Ho letto tanti anni fa un bellissimo libretto che tratta proprio delle aspettative in campo spirituale. Si intitola “Io Sono” ed è una canalizzazione del conte San Germain. È davvero un libretto illuminante e consiglio vivamente di leggerlo a tutti coloro che seguono un percorso di crescita. È vero, molti di noi hanno ancora bisogno di un maestro, molti hanno ancora bisogno di essere guidati, di avere consigli, un metodo, magari solo un supporto per non cadere nella pigrizia che è figlia del sonno della coscienza. Va bene, anche se sostengo che il tempo dei maestri sia finito, concordo che alcuni possano ancora avere bisogno di un aiuto. Smettiamola però di chiamarli “maestri”, riconosciamoli come persone e anime come noi, persone che hanno solo un poco di esperienza in più e che possono donarci un aiuto nel nostro cammino. Ricordiamo inoltre che il vero Maestro è solo dentro di noi e che sono altrettanti maestri tutte le persone che quotidianamente incontriamo e che facendoci da specchio ci permettono di vedere le nostre ferite che chiedono di essere guarite.
Se impareremo a vedere tutti coloro che scrivono bellissimi libri o che parlano divinamente come persone come noi, persone con i loro limiti e soggette come noi ad errori, impareremo l’arte della disidentificazione ed eviteremo di soffrire quando e se commetteranno gli errori comuni a tutti gli esseri umani